Un'oasi in città

Villa Lampedusa è stata ristrutturata in anni recenti, mantenendo lo stile architettonico originale. È un luogo unico e suggestivo, dove poter respirare l'aria della nobiltà palermitana del '700, senza rinunciare alle comodità ed il lusso moderno.
La villa è circondata da splendidi giardini, come il "Giardino degli odori", che permette agli ospiti di godersi momenti di relax all'aria aperta, circondati dai colori dei fiori e dai profumi delle erbe, che danno il nome al parco.
La struttura è sita in una posizione privilegiata, si trova in una zona tranquilla e priva di traffico, ma comunque vicina al centro di Palermo ed a pochi minuti dalla meravigliosa spiaggia di Mondello e dai più importanti impianti sportivi cittadini. Nelle sue vicinanze si trova anche il parco della Favorita e la Real Casina Cinese, meglio conosciuta come la Palazzina Cinese, una splendida residenza in stile orientale, voluta da re Ferdinando III di Borbone come sua dimora.
La storia

La Villa fu fondata da Don Isidoro Terrasi agli inizi del XVIII secolo. L'attuale versione, dopo l’intervento nel 1756 dell'architetto Giovanni Del Frago, è frutto delle modifiche classicheggianti apportate sul calare del '700 dai Principi Alliata di Villafranca. La villa si segnala per scelte stilistiche e soluzioni architettoniche, quali la leziosità delle decorazioni Luigi XVI, l'edicola a ridosso dello scalone a tenaglia secondo schemi di fine secolo XVIII, i pregevoli affreschi del piano nobile e le notevoli tempere del piano inferiore opera del pittore romano Gaspare Fumagalli, gli stucchi serpottiani, i soffitti a cassettoni affrescati.
Nel 1845 la dimora fu acquistata da Giulio Tomasi IV Principe di Lampedusa, col risarcimento che gli aveva erogato il governo borbonico in seguito all'esproprio dell'isola di Lampedusa, in Villa venne anche allestito un osservatorio astronomico per assecondare la sua passione astroscopica.
Questa splendida residenza ha ispirato Giuseppe Lanza Tomasi nella sua colossale opera "Il Gattopardo", in cui viene descritta come villa Salina, immersa nel profumo nuziale dei fiori d’arancio, circondata da un paesaggio armonioso che ben si addiceva a una sensibilità delicata ed alle attitudini di un pensatore introverso e introspettivo.